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La reazione della Chiesa cattolica alla protesta luterana prende il nome id Controriforma o Riforma cattolica.

La riforma in Italia e Spagna

In Italia e in Spagna la protesta luterana non ebbe grande seguito.

Infatti la maggior parte della popolazione rimase fedele alla tradizione cattolica.

Questo accadde per diversi motivi:

  • le autorità ecclesiastiche bloccarono ogni propaganda anticattolica,
  • l’Italia non dava credito a una protesta iniziata in un Paese, la Germania, che era considerato ancora arretrato,
  • il popolo era attaccato alle cerimonie religiose tradizionali e non si sentiva attratto da rituali che negavano il culto della Vergine e dei santi.


Anche in Spagna, paese che si identificava nella comune fede cattolica il movimento luterano non ebbe alcun influsso.

Nuovi ordini religiosi

Già prima della protesta luterana nella Chiesa molti movimenti popolari e religiosi avevano espresso il desiderio di riportare la Chiesa ai valori della
povertà, della semplicità dei costumi e alla solidarietà verso la popolazione più fraglie e debole.

Alcuni movimenti furono inizialmente ostacolati dalla Curia papale e poi successivamente ebbero l’appoggio delle gerarchie ecclesiastiche.

Vennero quindi incoraggiati ordini come i Cappuccini, i Francescani, gli Scolopi, i Fatebenefratelli e le Suore di Carità.

Gesuiti

Il più importante e autorevole dei nuovi ordini religiosi fu quello fondato dallo spagnolo Ignazio di Loyola (1491-1556).

I Gesuiti, o Compagnia di Gesù, furono un movimento spirituale spagnolo volto al rinnovamento della Chiesa.

Quando fu evidente il dilagare del luteranesimo, Ignazio di Loyola si mise al servizio del papa e della Chiesa con l’intenzione di difendere il Cattolicesimo.

La Compagnia del Gesù assunse presto importanza all’interno della Chiesa. Ai Gesuiti fu affidata

  • la preparazione culturale dei nuovi sacerdoti,
  • la catechizzazione delle popolazioni nelle terre di missione,
  • la formazione della nobiltà di tutta Europa.

Il concilio di Trento

Nel 1545 papa Paolo III (1534-1549) aprì i lavori del Concilio di Trento, concilio che durò per 18 anni fino al 1563.

Il papa aveva deciso di convocare tale concilio a Trento perché la città era circa a metà strada tra Wittenberg, la città in cui Lutero aveva iniziato la sua protesta, e Roma.

L’intenzione del papato era quella di portare i protestanti a ritrattare le loro decisioni. Ma quando fu evidente che i protestanti erano irremovibili, il Concilio divenne l’occasione per analizzare gli errori della chiesa e avviare un cammino di moralizzazione.

I temi dibattuti

I lavori di analisi e riorganizzazione morale e spirituale della Chiesa andarono a toccare anche i temi dottrinali posti dalla Riforma.

Per questo il Coincilio di Trento chiarì che:

  • la verità è nella Bibbia, nella tradizione e nelle interpretazioni la Chiesa ha dato nel corso dei secoli;
  • il diritto di interpretare la fede è appannaggio esclusivo della Chiesa e non dei fedeli;
  • per salvarsi sono necessarie le opere buone unite alla fede;
  • i Sacramenti sono sette;
  • il papa è vicario di Cristo e successore di Pietro.

Per essere sicura che i fedeli seguissero i dettami della Chiesa, venne realizzato il Catechismo ufficiale della Chiesa cattolica.

L’indice dei libri proibiti

Per evitare che si diffondessero idee diverse da quelle professate dalla Chiesa, venne creata una commissione di cardinali: la Congregazione dell’Indice.

Questa istituzione dispose e tenne aggiornato, per molti secoli, un elenco di libri, l’Indice dei libri proibiti, che dovevano essere distrutti. Era proibito leggerli e possederli.

Per evitare che si stampassero libri che diffondevano idee contrarie alla dottrina della Chiesa, si decise che ogni libro, per essere stampato, doveva essere approvato dalla commissione e doveva quindi recare le scritta «si stampi».

L’inquisizione

Per essere sicuri che la sua autorità non venisse più messa in discussione, venne istituito il Tribunale dell’Inquisizione. Lo scopo del Tribunale era


Ne derivò una situazione senza dubbio incresciosa e negativa,
destinata ad aggravarsi ulteriormente dopo il 1542, cioè dopo che
cominciò a funzionare la cosiddetta Congregazione dell’Inquisizione, una specie di tribunale supremo per i processi di eresia che, utilizzando perfino la tortura, condusse una dura lotta contro ogni
manifestazione contraria alle dottrine della Chiesa.