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Ci sono due diversi modi di organizzare le frasi, le proposizioni, in un periodo. Questi due modi sono la coordinazione e la subordinazione. La coordinazione è definita anche:

  • paratassi (dal greco para = a fianco e tàssein = disporre, collocare) e
  • ipotassi (dal greco ipo = sotto, e tàssein = disporre, collocare).

Il termine greco ci aiuta a comprendere la diversità tra i due modi di organizzare il periodo. Infatti tale differenza consiste proprio nel fatto che mentre la coordinazione pone le proposizioni su un piano di assoluta parità, la subordinazione stabilisce tra le proposizioni una differenza di valore, una gerarchia.

Paratassi

Quando un testo è composto prevalentemente da frasi coordinate, si dice paratattico.

La paratassi è quindi quel tipo di struttura sintattica in cui prevale la coordinazione. La paratassi è molto frequente nella lingua parlata ed ha la caratteristica che il periodo non può essere pianificato oltre un certo limite. Nel parlato, piuttosto che formulare frasi ampie e complesse, rischiando di perdere il filo del discorso, preferiamo usare frasi brevi mettendole una di seguito all’altra.

La paratassi è uno strumento utile quando si vuole descrivere una sequenza di fatti o gli aspetti di una realtà in modo immediato, apparentemente neutrale, senza che vengano del tutto spiegati i legami logici che collegano una frase all’altra.

Lo stile paratattico è più incisivo e conferisce un ritmo veloce ed incalzante al discorso. È utilizzato per raccontare fatti e circostanze con immediatezza e rapidità.

Ipotassi

L’ipotassi è un tipo di struttura sintattica in cui prevale la subordinazione. L’ipotassi è usata nei discorsi strutturati e pianificati.

Lo stile ipotattico, o stile coeso, è senz’altro più elegante ma anche più involuto. Tende a rallentare il ritmo del discorso. Richiede di una grande padronanza linguistica ed è spesso utilizzato per argomentare una tesi o per condurre una dimostrazione. Mentre nella paratassi le preposizioni sono poste tutte sullo stesso piano senza una gerarchia interna, nell’ipotassi da una proposizione principale dipendono più subordinate di diverso grado.

Sia nella paratassi che nell’ipotassi si fa uso dei connettivi testuali che sono necessario per la coesione di un testo.

Esempi

Frase paratattica: Sono andato al garage e ho preso l’auto, ho acceso il motore ma non è partito; infatti era guasto.

Frase ipotattica: Sono andato al garage per prendere l’auto ma, poiché il motore era guasto, non è partita.  

Nella paratassi le proposizioni sono poste tutte sullo stesso piano, senza una gerarchia interna, mentre nella ipotassi, da una proposizione principale dipendono più subordinate.  

Esempio di paratassi

La camera era imponente, la mia valigetta mi aveva preceduto per vie misteriose e stava su uno sgabello di corda, la vasca era già piena di acqua e di spuma, io mi immersi e poi mi avvolsi in una asciugamano di lino, le finestre si aprivano sul mare d’Oman, era ormai quasi giorno chiaro, con una luce rosata che tingeva la spiaggia, la vita dell’India, sotto il Taj Mahal, riprendeva il suo brulicare, le pesanti tende di velluto verde scorrevano dolci e morbide come un sipario, io le feci scorrere sul paesaggio e la camera fu solo penombra e silenzio, il ronzio pigro e confortante del grande ventilatore  mi cullò, feci appena in tempo a pensare [….].
Antonio Tabucchi, Notturno indiano, Sellerio, 1991

In questo brano vi è una sola subordinata, introdotta da un pronome relativo: che tingeva. Le altre frasi, tutte brevi, sono accostate le une alle altre e come uniche congiunzioni coordinative troviamo solo qualche “e”; i verbi sono tutti coniugati nel modo indicativo.

Si tratta di un esempio di stile paratattico, il cui effetto è quello di trasmetterci in modo immediato una serie di sensazioni e di immagini: il caldo, la luce, una camera, dove giungono smorzati i rumori e i colori dell’India


 Esempio di ipotassi

Carlo gli aveva detto che, nell’ora in cui la nave doveva salpare, sarebbe salito sull’abbaino della soffitta per guardare, nella sera che si spegneva, in direzione di Trieste, là dove lui, Enrico, partiva, quasi i suoi occhi potessero frugare nel buio e salvare le cose dall’oscurità, lui che aveva insegnato che filosofia, amore della sapienza indivisa, vuol dire vedere le cose lontane come fossero vicine, abolire la brama di afferrarle,  perché esse semplicemente sono, nella grande quiete dell’essere.
Claudio Magris – Un altro mare, Milano, Garzanti 2003 – p. 13

In questo brano che è un unico periodo abbiamo una proposizione principale all’inizio (Carlo gli aveva detto) seguita da una serie di frasi subordinate di gradi diversi, all’interno delle quali si notano verbi all’indicativo, ma anche al condizionale e al congiuntivo. Questa è una costruzione ipotattica che, come si nota, riflette un pensiero decisamente complesso e articolato.

Fonti

https://www.lagrammaticaitaliana.it/lezioni/174/paratassi-e-ipotassi