La resistenza in Europa
La reazione al potere nazista in Europa assunse caratteri contrapposti: in alcuni casi fu configuarato come collaborazionismo, in altri divenne vera e propria resistenza.
Il collaborazionismo fu meno importante e meno diffuso. iIn alcuni casi fu vero e proprio collaborazionismo di Stato, una scelta operata ai vertici.
- In Danimarca il Re decise subito di collaborare con l’invasore; la scelta fu mossa dal desiderio di salvare il popolo, di salvare il salvabile.
- In Francia, la repubblica di Vichy scelse il collaborazionismo per affinità col dominatore.
Collaborazionismo ideologico politico fu alimentato da movimenti nazionalisti fascisti; il regime slovacco e quello croato furono attivi nella persecuzione degli ebrei.
La reazione più diffusa alla tracotanza tedesca fu la resistenza. Il movimento della resistenza si sviluppò in diversi movimenti e fu collegato con diverse ideologie. Il punto di contatto tra i vari movimenti fu dato dal nemico comune.
In Europa i movimenti di resistenza utilizzavano:
- propaganda contro l’occupante,
- sabotaggi,
- sostegno delle forze alleate.
In alcuni casi si formarono veri e propri eserciti di liberazione.
I movimenti di resistenza europei dimostrarno che non si voleva cedere alla violenza nazista.
La resistenza in Italia
Sbarco alleato Sicilia
Il 10 luglio 1943 gli alleati anglo americani sbarcarono in Sicilia. L’arrivo sul suolo italiano di truppe nemiche portò alla destituzione di Mussolini. Venne costituito un nuovo governo presieduto dal maresciallo Pietro Badoglio. Il 25 luglio Badoglio dichiarò che la guerra continuava, mentre segretamentetrattava la resa con gli alleati.
Le truppe tedesche allora iniziarono ad invadere l’Italia.
Le trattative segrete di Badoglio andarono a buon fine e l’8 settembre 1943 venne annunciato l’armistizio tra Italia e alleati anglo-americani.
Dopo l’8 settembre l’Italia era in guerra con la Germania e iniziò così il lungo periodo che ha preso il nome di guerra partigiana.
La resistenza in Italia
La reazione al nazifascismo diede origine in Italia ad un vasto e articolato movimento di resistenza che caratterizzò gli ultimi due anni di guerra. in questo movimento tre erano gli ordini di ideali che animavani i partigiani italiani.
C’era chi combatteva una guerra partiottica, voleva liberare l’Italia dai tedeschi, chi invece lottava contro l’ideologia fascista: combattevano quindi una guerra civile di italiani contro italiani, e chi invece, animato da ideologie di tipo socialista combatteva una lotta di classe, una rivoluzione sociale contro il nazifascismo.
Tutti coloro che entrarono nelle file dei partigiani, erano mossi da almeno una di queste istanze.
Partigiani
Chi erano i partigiani? Alla lotta partigaian aderirono migliaia di italiani di ogni estrazione sociale, di ogni sesso e di ogni età. Tutti erano spinti da una forte motivazione riconducibili alle diverse tipologie di guerra. Tutti avevano in comune in desideri di riscatto, di autonomia e di libertà.
L’8 settembre molti italiani sono convinti che la guerra sia finita, ma si sbagliavano. Inoltre in Italia non c’era più un’autorità a cui appoggiarsi, a cui riferirsi. Per questo gli italiani, civili e militari, devono agire, pensando, in autonomia.
Nel ’43 iniziano anche a riorganizzarsi i partiti antifascisti che erano stati dichiarati fuori legge dal regime.
Nasce il CLN, il Comitato di liberazione nazionale che organizza la resistenza e che in futuro riorganizzerà il paese. All’interno del CLN ci sono diversi orientamenti politici:
- Liberali, che vogliono ricostruire l’Italia prefascista,
- Comunisti e socialisti e partito d’azione che vogliono un’Italia fondata su idee socialiste o marxiste,
- Democristiani, gli eredi del partito popolare di don Sturzo e di Degasperi.
Lotta partigiana
A Nord gli italiani non fascisti si organizzarono per una guerra di Resistenza, una guerra di liberazione.
Nel 1944 si formò il CVL, Corpo Volontari Libertà, che fu riconosciuto dagli alleati. A Nord si combatteva per riscattarsi, per liberarsi dal giogo nazifascista.
I numeri della resistenza
- Nel 1943 i partigiani erano solo poche decine di migliaia.
- Nell’estate del 1944 si contano circa 80 mila partigiani.
- Nel 1945 sono quasi 200 mila i partigiani italiani.
Organizzazioni partigiane
I partigiani sono organizzati in diversi gruppi, che hanno doversi orientamenti ideologici:
- Brigate Garibaldi
- Giustizia e libertà
- Badogliani
- Brigate Matteotti
Le attività partigiane sono di guerriglia, con imboscate e sabotaggi.
I nazisti reagiscono alle azioni partigiane con azioni di controguerriglia:
- eccidi,
- stragi,
- violenza,
- atti terroristici.
L’obiettivo tedesco era quello di spezzare il legame tra popolazione e partigiani.
Stragi
Fosse Ardeatine – Roma – 24 marzo 1944
335 italiani furono uccisi in seguito ad un attentato partigiano in cui persero la vita 32 tedeschi.
Le “Fosse Ardeatine”, sono antiche cave di pozzolana situate nei pressi della via Ardeatina. Furono scelte come luogo dell’esecuzione. Qui vennero occultati i cadaveri degli uccisi. Sono oggi visitabili e sono luogo di cerimonie pubbliche in memoria.
Marzabotto – Emilia
Furono uccisi 335 civili e 7000 ebrei furono deportati; di questi ben 6000 morirono nei campi di concentramento.
In Italia furono allestiti diversi campi di concentramento e uno di sterminio: Risiera San Sabba a Trieste.
Il sostegno alleato
Gli alleati sostennero i partigiani nelle retrovie. La liberazione dell’Italia fu raggiunta grazie al sacrificio di migliaia di partigiani con la collaborazione e il sostegno degli alleati, anche se bisogna dire che i rapporti tra alleati e partigiani non furono sempre sereni e distesi.
Nel giugno del 1944 gli alleati entrarono a Roma. Nell’agosto del 1944 Firenze insorse e si liberò del giogo tedesco. Progressivamente se crearono altre aree libere dai tedeschi e si crearono anche diverse Libere Repubbliche: nelle Langhe, nel Monserrato, a Montefiorino, nell’Ossola, nella valle di Lanzo, in Carnia.
Il 24 aprile vennero liberate anche Genova, Torino e Milano.
Il 25 aprile il CLN assunse il potere in Italia. Il 25 aprile è ricordato come il giorno della LIBERAZIONE.
Furono 50 mila i partigiani uccisi in quei due anni.